Città sempre più in rete

Negli ultimi anni è sempre più aumentata la presenza in rete delle città: le città hanno investito molto nel rinnovamento dei portali e dei servizi on-line.

Come evidenziato in Figura 1, nel 2014 le città più avanzate erano quelle del Centro-Nord (Torino, Bologna, Roma), con oltre 25 servizi (su un campione dei principali 45 servizi amministrativi). Oggi le città più avanzate arrivano ad una cinquantina di servizi (su un campione che nel frattempo si è allargato a 71 servizi amministrativi), sono sempre nel centro-nord (Milano, Bologna, Firenze, Roma), ma le città del Sud mostrano un deciso recupero, dal momento che quasi tutte hanno più che raddoppiato i servizi, riducendo così il gap.

Figura 1  Rilevazione: Aprile 2018

 

I portali comunali si presentano sempre più come un «hub» di accesso ad una molteplicità di servizi, e non come insieme disaggregato di soggetti. Il digitale diventa quindi anche uno strumento di superamento della frammentazione e di integrazione tra i diversi soggetti, oltre che uno strumento per facilitare l’accesso alla PA.

Questo fenomeno emerge soprattutto nei capoluoghi metropolitani, che sono le realtà amministrative più complesse e dove è diffusa presso i cittadini la difficoltà di accedere ai servizi in modo semplice ed immediato.

Molto significative sono le esperienze delle città che hanno utilizzato il PON Metro per innovare il loro front-office: il nuovo “Portale dei servizi Torino Facile”, il progetto di Venezia DIME Piattaforma CZRM multicanale”, una piattaforma multicanale per l’erogazione dei servizi al cittadino, il progetto “La casa del cittadino digitale” di Bologna, ove non a caso viene utilizzato il termine «casa», perché si vuole sottolineare la semplicità, l’immediatezza e la familiarità di questa nuova generazione di servizi digitali nelle città, e infine il progetto “Casa digitale del cittadino” di Roma (piattaforma orizzontale tramite la quale si potrà accedere in maniera personalizzata ai servizi online offerti da Roma Capitale).

Nello stesso ambito, da citare anche i progetti “Fascicoli del cittadino e cruscotto urbano” di Genova (che metterà a disposizione un ecosistema il cui accesso è concentrato in un unico punto e fruibile in modalità multicanale), “Amministrazione digitale” di Reggio Calabria e, per ultimo, il nuovo progetto “Firenze.login”.

Le piattaforme abilitanti come SPID, PagoPA e ANPR e le case digitali del cittadino sono al centro del progetto IO, ideato e sviluppato dal Team Digitale. Nel secondo semestre del 2019 è stata avviata, anche grazie al supporto del PON Metro, la fase di closed beta test con un gruppo di cittadini, enti centrali e locali. Fra questi, le città metropolitane di Milano, Torino e Palermo.

Si tratta di una App che permetterà di rendere più semplice l’interazione tra i cittadini e i servizi delle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali. L’App consentirà ai cittadini di ricevere tutti i messaggi della PA sul proprio smartphone, effettuare pagamenti, ricevere e conservare documenti, e molti altri servizi. Allo stesso tempo, le Amministrazioni potranno comunicare più rapidamente con i cittadini, riducendo notevolmente i costi di gestione.

Dal capoluogo alla città metropolitana

Un altro elemento spinto dal PON Metro è l’integrazione del territorio, e cioè l’estensione dei servizi ai comuni della cintura. La città capoluogo si pone l’obiettivo di includere i cittadini dei Comuni più piccoli dentro le piattaforme di servizi, che diventano così “piattaforme metropolitane”. Il fenomeno non riguarda solo i servizi, ma anzi parte dalle infrastrutture abilitanti, per estendersi poi ai servizi.

Infatti, la copertura della fibra ottica da parte degli operatori comincia ad estendersi anche oltre il capoluogo ed in alcune città è stato creato un Wi-Fi metropolitano che copre una quota significativa dei Comuni. Molto importante è anche la diffusione delle piattaforme abilitanti come l’identità digitale e il sistema di pagamenti elettronici, che comincia ad essere significativa in diverse città metropolitane. Rispetto al periodo di rilevazione, molte città metropolitane hanno fatto importanti passi avanti nell’adozione di SPID. Ad agosto 2019 ad esempio, in tutti i comuni dell’Emilia-Romagna, tra cui Bologna, è avvenuta la migrazione dal sistema regionale Lepida a SPID.

In alcuni casi l’inclusione dei Comuni della cintura in una piattaforma di servizi risponde a strategie territoriali, come è il caso dei portali turistici, che valorizzano l’intera città metropolitana, elencando tutti i monumenti ed i musei del territorio ed abilitando i servizi di prenotazione on-line sia delle strutture ricettive sia dei musei per tutta la città metropolitana.

La maggior parte dei progetti del PON Metro che riguardano l’erogazione dei servizi ne prevede l’estensione anche ai Comuni della cintura. Tale coinvolgimento è progressivo: nella tabella seguente la situazione in termini di Comuni già coinvolti al settembre 2019 per tipologia/categoria di regione. E’ evidenziato un coinvolgimento medio pari 9/10 comuni per Città Metropolitana, con poca differenza tra Centro Nord e Sud.

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Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Settembre 2019

La stessa identità digitale e lo stesso sistema di pagamento in tutte le città

Un altro elemento di novità nei servizi digitali offerti dalle città è l’implementazione degli stessi sistemi di identità digitale e di pagamento per tutte le città. Molti progetti del PON Metro stanno infatti finanziando l’implementazione delle più importanti piattaforme abilitanti (o «task service», come sono definite dal nuovo Piano Triennale) come (SPID) e PagoPA, che consentiranno ai cittadini di utilizzare gli stessi sistemi di identificazione e di pagamento non solo semplificando l’accesso a tutti i servizi di una città, ma addirittura consentendo di utilizzare i servizi di una città anche ai cittadini di altre città, ove necessario.

La crescita delle «piattaforme abilitanti» nazionali nelle città negli ultimi 3 anni è significativa, come evidenziato in Figura 2: nel 2016 solamente in due Comuni (Milano e Firenze) era attiva una sperimentazione di SPID, mentre ad oggi quasi tutte le città hanno SPID, 11 su 14 hanno PagoPA (per il pagamento dei tributi), e 9 hanno migrato la loro Anagrafe verso l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). Quest’ultimo elemento, che non è finanziato da progetti del PON Metro, è tuttavia essenziale perché è la base per l’erogazione di tutti i servizi personalizzati ai cittadini, e la sua progressiva diffusione testimonia lo sforzo che tutti i Comuni stanno compiendo per implementare queste piattaforme.

Crescita delle Piattaforme nazionali nei capoluoghi metropolitani: SPID, ANPR, PagoPA (Tributi)

2016

2018

2019

Figura 2  Rilevazione: Settembre 2019

Il Digital Engagement

Molte città hanno incrementato la capacità e la possibilità di coinvolgere il cittadino attraverso gli strumenti digitali, non solo per erogare servizi amministrativi, ma anche per stimolare e facilitare la partecipazione alla vita cittadina. Questo fenomeno, chiamato “digital engagement”, avviene non solamente attraverso i social network, ma tramite apposite piattaforme che consentono di partecipare alla vita democratica della città e a contribuire al miglioramento della qualità della vita della città segnalando situazioni di allarme, pericolo o degrado.

Servizi online di partecipazione: servizi di democrazia diretta, bilanci partecipativi online, piattaforma di partecipazione alla vita comunale, possibilità di lanciare iniziative, laboratori di quartiere online, ecc… (11 città)

Servizi online di segnalazioni: servizi online/app/piattaforme di segnalazione pericoli, rischi e disservizi (5 città)

Figura 3   Rilevazione: Aprile 2018

Uno scheletro per la PA del futuro

Un elemento ricorrente nelle strategie digitali di alcune Città Metropolitane è la realizzazione di una piattaforma trasversale, intesa allo stesso tempo come “scheletro” della Pubblica Amministrazione e come fattore abilitante per l’integrazione tra i diversi silos amministrativi che fanno parte storicamente delle strutture comunali. Si tratta di un approccio innovativo che proietta ed anticipa alcune delle caratteristiche della Pubblica Amministrazione del futuro.

Tali piattaforme sono pensate con l’obiettivo di facilitare un’adozione integrata e coordinata di tecnologie avanzate come datacenter, cloud computing, documentazione digitale, servizi applicativi di base, piattaforme multicanale. Molte delle città metropolitane hanno sviluppato progetti afferenti a quest’area nell’ambito del Programma.

La città metropolitana di Cagliari, attraverso il progetto “Evoluzione in cloud delle infrastrutture come fattore abilitante per i servizi on line” ha come obiettivo lo sviluppo di servizi basati su tecnologie come la geolocalizzazione delle informazioni e su paradigmi come l’Internet of Things. Catania, con il progetto “SIMEC – Infrastrutture e servizi applicativi di base“, punta alla creazione di una infrastruttura ICT fisica e applicativa di base per lo sviluppo coordinato di tutti i servizi digitali. Sulla stessa direzione vanno Firenze (“Potenziamenti Datacenter”, potenziamento delle risorse informatiche e della parte infrastrutturale del private cloud del Comune), Napoli (“POTESs”, Portale Telematico dei Servizi, che punta alla realizzazione di un’architettura informatica unica funzionale alla gestione della conservazione documentale del patrimonio informativo) e Venezia con la sua piattaforma multicanale Dime “Piattaforma CzRM multicanale”, che permetterà ai cittadini di accedere a tutti i servizi pubblici dal proprio dispositivo: certificati, verifiche, calcolo e pagamento di tributi e molto altro.

La digitalizzazione dei servizi amministrativi comunali

Riguardo la digitalizzazione dei servizi amministrativi comunali (lavori pubblici, edilizia e fiscalità locale), la situazione delle Città Metropolitane è molto diversificata. In particolare, in nove città su quattordici sono presenti servizi online per la gestione e la consultazione dei lavori pubblici.

Relativamente al tema dei servizi on-line per la gestione procedurale e la consultazione dei lavori pubblici, da citare i progetti attivati grazie al PON Metro nelle città di Torino (“Controllo e monitoraggio del ciclo di vita delle opere pubbliche”), Venezia (“Lavori pubblici online”), Napoli (“Sistema informativo per la gestione integrata dei programmi relativi ai Lavori Pubblici”) e Genova (“Realizzazione sistema informativo integrato delle opere pubbliche”).

Figura 4  Rilevazione Aprile 2018

Relativamente ai servizi per l’edilizia, in sei città metropolitane su quattordici è possibile svolgere direttamente sul web i principali servizi (Sportello Unico Edilizia, SCIA online, DIA o superDIA, CIL, CILA) al livello ottimale di interattività (avvio online della pratica). In altre due città è possibile svolgere al più due di questi servizi, totalmente assenti invece nelle restanti sei.

Nell’ambito della digitalizzazione dei servizi amministrativi per l’edilizia, da citare i progetti finanziati dal PON Metro nelle città di Reggio Calabria (“Amministrazione Digitale”, che mira a realizzare un Ecosistema Digitale a supporto dei procedimenti amministrativi della Smart City Metropolitana), anche attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate quale l’Intelligenza Artificiale e la Blockchain, e Palermo (“Piattaforma ICT Edilizia e Catasto”, che prevede la realizzazione di un portale caratterizzato da un’ampia varietà di servizi). Il PON Metro ha finanziato numerosi altri progetti in quest’ambito, tra cui “Digitalizzazione iter amministrativi SUE – Piattaforma dei processi autorizzativi” a Genova, “Digitalizzazione dei processi amministrativi riguardanti la ricerca e l’accesso telematico delle pratiche edilizie” a Roma e “Gestione Pratiche Edilizie” a Torino.

Figura 5   Rilevazione: Aprile 2018

Come si evince dalla figura 4 e dalla Figura 5, non si riscontrano differenze territoriali fra Nord e Sud. Entrambe le tipologie di servizi sono presenti solamente a Milano, Roma, Bari e Reggio Calabria.

Un altro tema molto presente nel PON Metro riguarda i servizi della fiscalità locale (servizi relativi a 5 tributi IMU, TARI, TOSAP, ICP, TASI). Come sottolineato in Figura 5, nei 14 Comuni questa tipologia di servizi è in larga misura di tipo informativo (sono on-line i due terzi del totale dei servizi), mentre quelli transattivi (pagamento on-line e accesso allo storico pagamenti) risultano ancora poco sviluppati (solo il 7%).

Figura 6  Rilevazione: Aprile 2018

Molti progetti del PON Metro riguardano infatti proprio l’area dei tributi, confermando così come il Programma contribuisce a colmare il gap (in questo caso tra informazione e transattività dei servizi), ad esempio nei progetti di Roma e Palermo. In particolare, 16 progetti in 11 città riguardano proprio il dispiegamento di PagoPA per i tributi comunali.

Le piattaforme digitali per il welfare

Un’altra area applicativa sulla quale i Comuni hanno fatto sforzi negli ultimi tempi sono i servizi digitali per il welfare, a supporto delle attività di inclusione e sostegno sociale. Iniziano ad affermarsi nelle città servizi come piattaforme di care giving, piattaforme di incontro tra domande e offerta a fini sociali, sistemi per l’inoltro della domanda per la richiesta della casa popolare via web o via mail, portale casa con servizio di assistenza abitativa e agenzia per la casa. Come evidenziato nella Figura 7, ciascuno dei servizi è presente in circa la metà delle città. Solo a Milano e Bologna sono attivi tutti i quattro servizi considerati. Per converso, Napoli, Venezia e Catania sono le sole città in cui non è ancora presente alcuno di questi servizi. Il gap tra Centro-Nord e Sud in questo caso rimane evidente, con un tasso di adozione dei servizi pari a più del doppio.

Figura 7  Rilevazione: Aprile 2018

In alcune delle città metropolitane, il PON Metro ha finanziato lo sviluppo di servizi in quest’ambito. Da segnalare le iniziative di Genova e Milano. Nel capoluogo ligure, il progetto “Gestione bisogno sociale” punta alla realizzazione di un sistema integrato che permetta all’amministrazione di gestire in modo rapido e efficiente domanda e offerta di soluzioni multidimensionali per le diverse forme di disagio sociale. A Milano invece, il progetto “Servizi digitali per favorire lo sviluppo economico e sociale della Città Metropolitana di Milano” ha come obiettivo la realizzazione di piattaforme verticali di sistema e piattaforme orizzontali di servizio per la gestione di servizi di welfare educativi e socioassistenziali.

I cruscotti per la smart city

Un ultimo filone molto interessante e di frontiera sviluppato dai progetti del PON Metro riguarda i cruscotti per il controllo e per l’efficiente gestione della città, che allo stesso tempo consentono al cittadino di verificare in tempo reale lo stato di alcuni fenomeni cittadini. Ad esempio, attraverso il progetto “Piattaforma Smart City”, la città di Reggio Calabria punta a creare una stretta connessione fra l’infrastruttura tecnologica di base e la rete dei sensori presente sul territorio, così da gestire i dati in tempo reale basandosi su un approccio Big Data, cloud, open source e multi-protocollo. A Bari, il progetto “Tracciamento dei Rifiuti” consente l’organizzazione di una gestione informatizzata della raccolta rifiuti, permettendo l’identificazione, la distribuzione e la gestione dei contenitori. Da segnalare anche il progetto “MESMaRT” nella città di Messina, per la realizzazione di un portale dedicato al monitoraggio ambientale e del territorio che, mettendo a disposizione di cittadini, imprese e professionisti una grande quantità di dati, consentirà a tutti i soggetti coinvolti di ottimizzare la progettazione, la pianificazione e le decisioni legate alla città.

 

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