Entra nel vivo ReStart Scampia, il più ambizioso intervento di rigenerazione urbana realizzato a Napoli.

Con l’avvio dei lavori di demolizione della Vela Rossa inizia l’ultima fase del simbolo della rinascita di Scampia. Negli ultimi giorni dell’anno partono ufficialmente i lavori di abbattimento della Vela Rossa (Vela D), la penultima delle storiche “Vele” di Scampia.

Le sette Vele (A-B-C-D-E-F-G-H) furono progettate alla fine degli anni ’60 dall’architetto Francesco Di Salvo, ispirandosi alle Unité d’Habitation di Le Corbusier e all’idea di ricreare i vicoli napoletani in altezza. Realizzate tra il 1970 e il 1980 per dare una casa economica a migliaia di famiglie, fallirono rapidamente per la totale assenza di servizi, trasporti, spazi comuni e manutenzione. Il degrado e la criminalità ne fecero purtroppo un’icona negativa conosciuta in tutto il mondo.

Dopo quasi trent’anni di interventi, tre Vele sono state abbattute con cariche di esplosivo tra il 1998 e il 2003, la Vela Verde nel 2020, la Vela Gialla nel 2025. La Vela Rossa è l’ultima a cadere. L’unica che resterà in piedi è la Vela Celeste che sarà completamente ristrutturata e riconvertita con altre funzioni.

Con questo ultimo cantiere per la demolizione della Vela rossa, si chiude il capitolo delle demolizioni e si apre definitivamente quello della costruzione del nuovo ecoquartiere che sostituirà uno dei luoghi più stigmatizzati d’Italia.

ReStart Scampia è l’operazione simbolo del PN Metro Plus per la Città di Napoli: un investimento complessivo che supera i 152 milioni di euro, di cui oltre 35 milioni direttamente a valere sulla Priorità 7 “Rigenerazione Urbana” (misura NA 7.5.1.2a – Progetto di Territorio ReStart Scampia) e decine di milioni aggiuntivi provenienti da ex-PNRR, Fondo Periferie e Fondo Grandi Città. Al posto delle Vele sorgeranno:

  • 508 alloggi NZEB (edifici a energia quasi zero) con sistemi di autoproduzione energetica)
  • grandi aree verdi, orti urbani, piazze e percorsi ciclopedonali
  • spazi multifunzionali al piano terra aperti al quartiere
  • un sistema di gestione circolare delle risorse (raccolta differenziata spinta, recupero acque piovane, compostaggio di comunità)

L’intervento non si limita al mattone: ReStart Scampia è un vero e proprio Progetto di Territorio che integra trasversalmente tutte le priorità del PN Metro Plus, nonché un’operazione di importanza strategica per il Programma perché oltre ad essere un progetto integrato, simbolico e ad alto impatto, esemplifica come i fondi del programma possano trasformare periferie difficili in centri di innovazione e inclusione.

L’impegno trasversale su Scampia coinvolge nel dettaglio:

la Priorità 1 – Agenda digitale e innovazione urbana con il progetto (NA1.1.2.1.b) “Soluzioni tecnologiche digitali per servizi innovativi a Scampia” ed un importo di 6,5 milioni di euro per azioni relativi alla Telemedicina, sportelli digitali, wifi pubblico, sensoristica urbana e servizi smart-city integrati nel nuovo Polo Universitario Federico II di Scampia

la Priorità 4 – Servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale con 16 progetti cittadini, oltre 62 milioni di euro totali, quota rilevante su Scampia per la predisposizione di Centri per le famiglie, housing first, contrasto alla povertà educativa, assistenza anziani e disabili, doposcuola e laboratori di cittadinanza attiva direttamente nei nuovi spazi comuni del quartiere

Fin dalla fase di progettazione, gli abitanti e la loro voce hanno sempre accompagnato il percorso caratterizzato da una intensa attività di co-progettazione con comitati di quartiere, associazioni (Gridas, Vo.di.Sca., Chi rom e… chi no, Arci Movie e molte altre), Università Federico II e parrocchie.

I tavoli di partecipazione permanente continuano ad accompagnare ogni fase esecutiva, garantendo che il nuovo quartiere nasca davvero con e per chi lo abiterà.

Come dichiara l’assessore all’urbanistica del Comune di Napoli, Laura Lieto, «ReStart Scampia non è solo un cantiere, è la dimostrazione che con i fondi europei e nazionali, una visione chiara e la partecipazione attiva dei cittadini si possono trasformare le periferie più difficili in nuovi centri di vita, cultura e innovazione della città».

Entro il 2027, quando l’ultima gru lascerà l’area, Scampia avrà cambiato per sempre volto: da simbolo di degrado a modello europeo di rigenerazione inclusiva e sostenibile.